Medicina Interna
Domande frequenti
Cos’è il Parkinson?
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa, cronica, lentamente progressiva, che coinvolge diverse funzioni motorie, vegetative, comportamentali e cognitive, con conseguenze sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Il Parkinson è il più noto dei “disordini del movimento“. Si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente a causa della degenerazione di neuroni in un’area chiamata “sostanza nera” (la perdita cellulare è di oltre il 60% all’esordio dei sintomi). Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata “alfa-sinucleina”, che secondo alcuni, potrebbe essere la responsabile della diffusione della malattia in tutto il cervello. La durata della fase preclinica (periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della degenerazione neuronale e l’esordio dei sintomi motori) non è nota, ma alcuni studi la datano intorno a 5-10 anni.
Quali sono le cause della fibromialgia?
Le cause esatte dell’insorgenza della fibromialgia non sono note, ma l’ipotesi è che multipli fattori genetici e ambientali (esempio infezioni o traumi psico-fisici) possano concorrere allo sviluppo della malattia. L’ipotesi più accreditata è che alla base del dolore cronico ci sia una compromissione del modo in cui il cervello processa lo stimolo doloroso. In particolare, in chi soffre di fibromialgia la soglia del dolore sarebbe più bassa della norma in seguito a una sensibilizzazione cerebrale agli stimoli dolorosi.
Cos’è la fibromialgia?
Tra le patologie caratterizzate da persistenti e diffusi dolori muscolari figura la fibromialgia, una malattia per cui purtroppo non esiste ancora una cura e a cui, alla sintomatologia dolorosa, si associano altre manifestazioni tra cui disturbi del sonno, stanchezza cronica ed alterazioni della memoria e dell’umore. La fibromialgia interessa in particolar modo le donne adulte e le sue cause non sono ancora certe: può infatti manifestarsi sia a seguito di un singolo trauma scatenante, fisico o psicologico, sia in maniera graduale.
Alla base di questa malattia sembra esistere un’aumentata sensibilità cerebrale agli stimoli dolorosi con conseguenti risposte esagerate ed evocazione di dolore anche per minime pressioni esercitate. Il sintomo cardine è infatti proprio il dolore sordo, costante e diffuso a livello muscolo-scheletrico, senza altri segni di infiammazione associati. Il dolore può essere evocato esercitando una certa pressione su determinati punti del corpo, i cosiddetti tender points; questi ultimi possono indirizzare la corretta diagnosi, insieme alla completa negatività degli esami di laboratorio e radiografici. Il trattamento di questa patologia prevede l’impiego di analgesici, antidepressivi e miorilassanti; necessarie anche modifiche dello stile di vita ed associate terapie fisiche mirate.
Cos’è l’ipertensione arteriosa?
L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa.